Angkor wat
Difficile dire qualcosa di Angkor che non sia già stato detto. Togliamoci perciò dall’impiccio affermando semplicemente che il complesso di Angkor, in Cambogia, è uno dei siti archeologici più grandi del mondo, con una superficie di ben 400 km2, dentro cui si trovano, oltre ad ampie zone di foresta, anche numerose testimonianze di Angkor, l’antica capitale del Regno Khmer. Pur avendo mancato l’obiettivo di essere inclusa tra le 7 meraviglie del mondo, Angkor è Patrimonio dell’Umanità e, con ogni probabilità, il complesso religioso più grande del mondo.
L’attrazione principale è indubbiamente Angkor Wat, l’enorme edificio religioso circondato da mura considerato unanimamente il punto più alto toccato dall’architettura khmer. È un viaggio nel tempo passeggiare tra i bassorlievi, le torri a forma di bocciolo di loto, le terrazze e le gallerie di questo enorme ed elegante edificio. Andatelo a vedere all’alba, ma per godervi al meglio la magia dei colori rosati che svelano a poco a poco le forme del tempio, allontanatevi dai turisti e dalle loro macchine fotografiche e godetevi la misticità del momento.
Angkor, però, è molto più di Angkor Wat. Altri edifici meritano attenzione e contemplazione, testimonianze immortali di come la bellezza riesca a resistere indenne al passare del tempo.
- Angkor Thom, la “grande città”: da non perdere il Bayon Temple, con i suoi straordinari volti scolpiti nelle torri, e la maestosa Terrazza degli Elefanti.
- Ta Phrom: i suoi alberi mastodontici che creano un tutt’uno con i templi sono tra gli elementi più fotografati di tutto il Sito archeologico.
- Beang Melea: uno dei templi più suggestivi, grazie alla sua collocazione remota, allo stato di completa rovina e alla vegetazione che lo racchiude come un segreto.
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