curiosità sulla Thailandia

5 curiosità sulla Thailandia tutte da scoprire

Nel corso di tutti questi anni di tour ed escursioni, continuiamo a raccontare questa terra con passione alle centinaia di viaggiatori che ogni anno scelgono Fant-Asia Travel per le proprie vacanze. Fra le varie domande su questo paese magico, ci sono alcune piccole curiosità sulla Thailandia che siamo soliti spiegare con più frequenza, e che spesso chi visita questa terra ignora.

Abbiamo quindi deciso di raccogliere le cinque particolarità a nostro avviso più interessanti, e condividerle con voi in questo articolo. Buona lettura!

Da Chiang Mai a Sukhothai fino Ayutthaya

THAILANDIA, UN PAESE AVANTI NEL TEMPO

Lo sapevate che qui in Thailandia siamo già nel domani? Lasciate perdere gli oroscopi, abbandonate i vostri dubbi esistenziali e le incertezze sui vostri progetti per il futuro: concedetevi una vacanza in Thailandia, e scoprirete cosa vi aspetta per i prossimi…cinquecento anni! Eh sì, perché qui siamo già nell’anno 2560!

Battute a parte, in pochi sanno che la Thailandia segue un calendario tutto suo per il calcolo degli anni. A differenza del nostro modo di contare lo scorrere del tempo facendo riferimento alla nascita di Cristo, per i thailandesi l’anno zero è, invece, la nascita del Buddha.

La data di riferimento è fissata nell’anno 543 a.C., ed è per questa ragione che questo conteggio degli anni viene chiamato “calendario buddhista”, utilizzato in Thailandia ma anche in altre nazioni come Sri Lanka, Cambogia, Birmania e Laos, dove è presente il buddhismo Theravada.

Come accade anche nella nostra cultura, il fatto che l’anno zero faccia riferimento ad un evento di carattere sacro o spirituale (per noi la nascita di Cristo, per loro quella del Buddha) non significa che questo tipo di calendario sia legato esclusivamente alla religione. Esso infatti viene utilizzato per ogni tipo di documento ufficiale, dalla data di nascita alla stesura di documenti, su scala nazionale.

Troverete (a volte) indicato in piccolo anche l’anno calcolato secondo il nostro calendario…in ogni caso, vi basterà sottrarre all’anno thailandese la cifra 543, e scoprirete a quale data “occidentale” si sta facendo riferimento.

Ad esempio: 2560 – 543 = 2017!

curiosità sulla Thailandia

L’adeguamento al calendario buddhista è una fra le più note curiosità sulla Thailandia

QUESTIONE DI FEELING? NO, DI FILI!

Chiunque, durante i propri viaggi in Asia, conserva all’interno della memoria della propria macchina fotografica almeno un paio di fotografie scattate al groviglio di cavi che sovrastano le strade di paesini e metropoli. Eh sì, perché nonostante la loro non conformità rispetto agli standard di installazione cui siamo abituati noi in Italia, tutti noi rimaniamo sempre molto affascinati dalla stravaganza mista a follia di questo caos di matasse.

E se c’è un guasto? Come fanno a riconoscere quale cavo riparare?

Ebbene, non abbiamo ancora capito come sia possibile questo miracolo, ma vi possiamo garantire che i thailandesi sanno bene come fare le varie attività di manutenzione e riparazione. E sebbene nessuno sappia quale sia il trucco per intercettare la linea su cui effettuare l’intervento…beh, alla fine i tecnici riescono sempre (in qualche modo) a svolgere il loro lavoro!

Il dettaglio che in pochi conoscono, però, è la natura di tutti quei cavi. Tutti gli stranieri, infatti, sono convinti che si tratti di fili della corrente; lo stesso Bill Gates, qualche anno fa, ricevette una sonora tirata di orecchie dal popolo thailandese per aver pubblicato sul suo profilo Facebook una critica alla gestione incontrollata dei cavi elettrici, che arrivano a sfiorare la testa delle persone.

Ebbene, non si tratta di linee elettriche! Sono in realtà cavi di servizio, prevalentemente fili telefonici accumulati uno dopo l’altro nel corso di decenni. La notizia incredibile è che si tratta perlopiù di linee dismesse e mai smantellate: il governo calcola infatti che circa il 70% di questi cavi sia ormai in disuso. La restante parte, invece, è composta da linee dati e TV e, solo in minima parte, cavi della bassa tensione, solitamente posizionati più in alto e ben lontani dal suolo.

Il governo ha promesso un investimento di 1,5 milione di dollari, con i quali avrà inizio la rimozione di cavi inutilizzati e il sotterramento dei restanti, ove possibile. Il tutto dovrebbe accadere entro il 2020. Sbrigatevi quindi a scattare foto adesso….potreste rischiare di non poter più farlo in futuro 🙂

Una delle fonti di maggiore curiosità sulla Thailandia e le sue stranezze: il groviglio di cavi!

TUK TUK, MA CHE NOME È?

Atto di coraggio a metà fra il pittoresco e l’adrenalinico, salire a bordo di un tuk tuk in Thailandia è un’esperienza da provare, almeno una volta nella vita.

I tuk tuk sono dei veicoli a tre ruote utilizzati come taxi e che ricordano, in maniera più o meno verosimile, i nostri Apecar della Piaggio. Presenti in quasi tutto il continente asiatico con carrozzerie leggermente differenti fra loro, questi mezzi di trasporto sono uno dei simboli per eccellenza di questa parte del mondo, dall’India alle Filippine, dallo Sri Lanka alla Cina.

Ma da dove arriva il nome thailandese di tuk-tuk?

Esistono diverse spiegazioni al riguardo, ma le più attendibili sono due. C’è chi dice che questo nome sia in realtà un’onomatopea, una parola che richiama il suono sferragliante del motore di questo bizzarro autoveicolo. Per altri, invece, tale appellativo potrebbe derivare dalla parola ถูก (thūk) che in lingua thai significa “economico”, sia perché questo mezzo di trasporto è estremamente low cost, sia perché esso fu riservato alla fetta meno abbiente della popolazione thailandese.

Quale che sia la vera origine di questo nome, salire a bordo di un tuk-tuk rimane sicuramente una delle esperienze più tipiche di un soggiorno in Thailandia.

Un piccolo consiglio da parte nostra: evitate le ore di punta, e se vedete che il vostro driver va troppo veloce, chiedetegli sempre di rallentare!

 

curiosità thailandia

Tuk-tuk in Sri Racha, Thailand. Foto credits: Ilya Plekhanov

LA TERRA DEI MONACI BUDDHISTI BAMBINI

Chi viene in vacanza in Thailandia rimane sempre molto colpito dall’abbondanza di monaci buddhisti in tenera età. Sarà forse per la somiglianza che questi bimbetti ricordano con il protagonista del film “Il Piccolo Buddha”, o forse per la dolcezza dei loro lineamenti in contrasto con uno stile di vita monastico… rimane il fatto che questi piccoli monaci catturano sempre l’attenzione di tutti i viaggiatori.

Ma come mai tutti questi bambini nei monasteri?

Dovete sapere che in Thailandia è obbligatorio per tutti gli uomini fare vita monacale per un certo periodo di tempo. In passato questa esperienza doveva avere la durata di qualche anno, per poi ritornare alla vita di sempre. Col tempo, ora, molto spesso un paio di mesi o anche solo qualche settimana in monastero sono considerate più che sufficienti; dopodiché si possono abbandonare le vesti monacali e pensare e mettere su famiglia, fatta eccezione ovviamente per coloro che intendono proseguire questo cammino spirituale diventare monaci a tutti gli effetti.

Un caso a parte, invece, è quello dei bambini orfani che vengono presi in custodia dai monaci, o ancora le famiglie molto povere che mandano i figli a studiare presso i templi per garantire loro la possibilità di studiare. La tradizione prevede infine una breve permanenza in un monastero anche a seguito di un lutto: vivere qualche tempo come un monaco, tagliarsi i capelli e rispettare l’orario della meditazione serve per elaborare il lutto e aiutare l’anima del defunto a muoversi verso la reincarnazione successiva.

curiosità sulla Thailandia

La grande quantità di monaci buddhisti bambini in Thailandia desta sempre tanta curiosità.

UN TRISTE PRIMATO IN ASIA

Si tratta di una curiosità sulla Thailandia sicuramente meno simpatica delle precedenti, ma che comunque a nostro avviso è bene segnalare.

Secondo un’analisi effettuata nel 2015 dalla World Health Organisation (ROAD SAFETY IN THE SOUTH-EAST ASIA REGION 2015) la Thailandia risulta essere al secondo posto nel mondo per numero di incidenti stradali ogni anno, preceduta soltanto dalla Libia. Si contano infatti circa 24.000 morti ogni anno, il 73% dei quali sono motociclisti.

In Thailandia gli incidenti stradali sono all’ordine del giorno. La copertura assicurativa non è obbligatoria e molte persone finiscono in galera perché non sono economicamente in grado di rimborsare i danni.

Per questa ragione suggeriamo sempre di evitare di guidare in Thailandia, e di noleggiare, piuttosto, un’automobile con conducente: guidare su queste strade e nel traffico locale richiede una destrezza tutta particolare, che si acquisisce solo con il tempo.

 

Hai altre domande sulla Thailandia alle quali non riesci a trovare risposta? Conosci altre particolarità su questa terra meravigliosa? Lasciaci un commento qui sotto!

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